Storie che si leggono in pochi attimi ma che ti restano dentro per molto, molto tempo: Pazze di libertà, di Silvia Meconcelli & Il rifugio, di Grazia Deledda entrambi editi Alter Ego Edizioni.
I racconti di due donne, Maria e Alys, dal trascorso completamente diverso ma legate da un’unica volontà: l’evasione.
Evadere da un luogo di prigionia l’una, evadere da una condizione di vita l’altra.
Pazze di libertà è un grido alla resistenza e alla giustizia, un romanzo dal quale è difficile distaccarsi.
Maria è una giovane ragazza, appartenente a una famiglia facoltosa e fascista di Grosseto, che un giorno si risveglia legata al letto di un manicomio senza sapere come è arrivata fin li.
I ricordi dell’amore clandestino vissuto con Lucio, figlio del calzolaio e partigiano, l’appoggio alla resistenza, la compagnia e l’intesa con Tata Ines, fanno da balsamo alle torture e agli atti avvilenti che Maria subisce all’interno della struttura.
È un lento processo di spersonalizzazione. Maria viene privata della sua dignità, dei suoi vestiti, dei suoi capelli ed effetti personali.
Tutte le donne che si discostano dai codici di comportamento femminili “prestabiliti” vengono percepite come pericolose e imprigionate.
Maria sa di non essere pazza e lotta con ogni particella del suo corpo per riuscire ad evadere da quel luogo deprimente e doloroso, sperando di poter essere salvata.
Il rifugio di Grazia Deledda, è invece il racconto di una favola dalle note malinconiche, dove dolcezza e placida tristezza si incrociano.
Alys ha trovato la sua fortuna sposando un vero e proprio principe. Da un passato povero e rurale, adesso vive in un bellissimo castello, circondata da ogni agio.
Ma non sempre i sogni più belli ci appagano pienamente ed Alys si rende conto che forse la decisione di sposare un principe non è stata la giusta strada per lei.
La principessa, avvolta in un alone di pacata nostalgia, di chi non riesce ad essere pienamente soddisfatto della propria vita, cerca di evadere dalla sua condizione trovando il suo rifugio speciale nella letteratura.
Un vero balsamo per la sua infelicità.
Due racconti che fanno riflettere molto!
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