Misdirection. Prima lettura di Dicembre, uno degli ultimi graphic novel del 2019 che recensirò.
Questo volume mi è stato gentilmente donato da Bookcrossing Cabella in Piazza , uno spazio dove condividere e scambiarsi libri di ogni genere, un luogo d’amore e cultura! E io non posso che ringraziare ancora e ancora la dolcissima collaboratrice di questo spazio per avermi dato la possibilità di leggere e recensire questo graphic novel così interessante.
Recensione
Federica è una ragazza di tredici anni e ogni estate passa le vacanze estive in montagna coi nonni. Ogni giorno registra un suo diario vocale, realizza mini video in stop motion con disegni che crea lei stessa e passa le sue giornate tra passeggiate in paese e serate con gli amici.
Dopo una nottata in discoteca, la sua amica Noemi sembra scomparsa nel niente e Federica comincia a preoccuparsi. L’ansia la tormenta, pensa che a Noemi sia successo qualcosa di terribile e così cerca di scoprire che fine abbia fatto. Pian piano domandando in giro, viene a conoscenza di alcuni “segreti” riguardanti la sua amica e spuntano diverse fotografie sul suo smartphone che la lasciano basita e sconvolta.
L’autrice Lucia Biagi in questo graphic novel – edito Eris Edizioni – le cui tavole giocano sulle tonalità fredde del viola e del verde acqua, fa una riflessione puntuale sulla condizione femminile, la libertà di scelta e le conseguenze sociali che ne derivano.
In una società 2.0 e così evoluta come la nostra si scade ancora nel bigottismo, nel pregiudizio e nella meschinità. E allora ci si chiede: è giusto che una ragazza venga tacciata ancora per “quella facile” solo perché è aperta a sperimentare, ad avere un certo tipo di esperienze ed è libera di scegliere cosa fare di se stessa e del suo corpo?
E Federica riflette:
sai qual’e la cosa divertente? Credo di aver capito che una ragazza sbaglia sempre
e in effetti rivela quello che è ancora un grande limite della nostra società. Il giudizio affrettato sulle persone, specialmente le ragazze. Basta essere un minimo controcorrente per essere tacciate come sbagliate. E in un paesino come quello frequentato da Federica durante le vacanze estive, si fa presto ad essere sulla bocca di tutti.
Misdirection è un’opera che riesce a porci di fronte a una profonda riflessione su quanto possano essere giuste o sbagliate delle scelte – anche estreme – di una ragazza e di quanto rapido possa essere passare a denigrare e giudicare una persona solo attraverso un’immagine inviata sul nostro smartphone. La scelta dei colori delle tavole a mio avviso è molto originale e aiuta a trattare questo tipo di tematiche in maniera pacata e con una placida emotività.
Consigliato? Direi proprio di sì!