Dopo il grande seguito avuto per i #giovediJalna di questi mesi, sono arrivata (a malincuore) alla fine del primo romanzo della saga famigliare Jalna che mi ha letteralmente catturato il cuore.
Fazi Editore, dopo oltre 100 anni dalla prima pubblicazione del romanzo, ha pubblicato nuovamente il primo volume della saga a luglio e nella primavera 2020 pubblicherà il secondo (le sentite le mie urla di gioia?!).
Recensione
Jalna è una residenza famigliare situata in Ontario, Canada. Il nome fu dato dai suoi fondatori di origini inglesi Philip Whiteoak e Adeline Court per ricordare il luogo dove si erano conosciuti e innamorati, una città nella lontana India.
In un accesso di romanticismo, Philip e Adeline la battezzarono Jalna, in ricordo della postazione militare dove si erano conosciuti.
Jalna è la grande casa coloniale affacciata su ettari boschivi ricchi di flora e fauna sapientemente allevati da tre generazioni di Whiteoak. Intorno alla grande residenza famigliare si snodano storie, amori, passioni e segreti di una famiglia decisamente fuori dalle righe.
Sono passati molti anni dalla costruzione della residenza e oggi – siamo negli anni ‘20 – troviamo un’anziana Adeline, nonna e vedova, sulla soglia dei 100 anni pronta col suo fedele bastone a dettar legge sul resto della famiglia ma anche a ricevere molte attenzioni e premure.
La famiglia Whiteoak è numerosa e quanto mai esuberante ma in un modo davvero dolce. Da Wakefield, il più piccolo della famiglia, un bambino dolcissimo, iperattivo e davvero scaltro; passando per i suoi fratelli Finch (dall’animo sensibile, sempre in disparte e riservato ma con un grande talento per la musica), Piers (unico della famiglia assieme al fratello maggiore a prendersi cura dei terreni e della fattoria) ed Eden (scrittore di poesie in carriera). Poi ci sono i fratelli maggiori Meg (giovane donna che a causa di una forte delusione d’amore sceglie di chiudersi orgogliosamente nel suo dolore e rancore e di prendersi solo cura della famiglia) e Renny (il Capofamiglia che tiene le redini di zii e fratelli). Fino ad arrivare agli anziani zii Nicholas ed Ernest (il giorno e la notte, cane e gatto – come i rispettivi animali domestici – non si trovano quasi mai d’accordo e si fanno dispetti tra loro).
Nella routine di Jalna ben presto subentreranno due figure femminili, Pheasant Vaughan (moglie di Piers) e Alayne Archer (moglie di Eden) a scombussolare completamente gli equilibri – già piuttosto precari e fuori dall’ordinario – della famiglia Whiteoak.
Chi ha seguito i miei #giovedijalna sul profilo sa di cosa sto parlando. Perché dal momento in cui queste due donne entrano ufficialmente a far parte della famiglia ne succedono di cotte e di crude, non si può stare un attimo tranquilli.
Le vicende che innescheranno queste due donne infatti porteranno a un finale inaspettato che lascia intendere (come già sapevamo) un seguito davvero interessante!
Mazo de la Roche ha saputo creare una storia appassionante e travolgente. Una scrittura dai toni frizzanti, leggera quanto basta e intrisa qua e là da una ilarità davvero singolare.
Ogni personaggio è delineato nei minimi dettagli, tanto in modo estetico come in modo introspettivo e psicologico e si prende sempre più consapevolezza di quale sia la sua personalità. Difficile non affezionarsi ad ognuno di loro, nonostante i difetti.
Personalmente il personaggio che ho apprezzato di più è quello di Alayne Archer, una giovane donna newyorkese già indipendente, con il proprio lavoro e le proprie ambizioni. Non ha paura di di provare passione e sentimenti ne di esprimere realmente ciò che pensa.
Insomma, non mi resta che consigliarvi caldamente la lettura di questo romanzo e aggiornarci fino ai futuri #giovedijalna dell’anno prossimo!
Voto 5/5