Il primo romanzo dell’anno ad ottenere 5 stelle su 5 su Goodreads. Storia della nostra scomparsa è stata una lettura davvero necessaria.
Quando si parla della guerra e delle atrocità perpetrate dai soldati non ci sono mai abbastanza parole per esprimere il dolore, il disgusto e la rabbia che ci cova dentro.
In questi casi leggere mi provoca del male fisico e profondo, ogni pagina è una mattonata all’anima.
E sprofondo sempre più giù.
Storia della nostra scomparsa, di Jing-Jing Lee non è solo un romanzo di narrativa.
È una parte importante della nostra storia contemporanea che spesso viene lasciata ai margini e non raccontata. Invece tutti dovremmo conoscerla.
Wang Di, come molte altre ragazze all’epoca, viene strappata alla sua famiglia dai soldati giapponesi che hanno occupato Singapore nel ‘42 durante la seconda guerra mondiale.
Viene portata nel loro campo, rinchiusa in una piccola casetta di legno e costretta a diventare una delle tante comfort women (donne di conforto) per i soldati. Passerà tre anni tra queste mura senza mai poter uscire, ricevendo in media circa quaranta soldati al giorno.
Parallelamente alla sua storia, c’è il racconto del piccolo Kevin un ragazzino singaporiano bullizzato a scuola che, alla morte della nonna, scopre un grande segreto celato alla famiglia per anni.
Le donne sono le protagoniste indiscusse di questo libro. Corpi abusati, maltrattati, come bambole rotte. Vuoti. L’impossibilità di ribellarsi, la vergogna e il disonore per la loro condizione, la frustrazione di sentirsi impotenti e quasi invisibili.
Ma dietro a uno scenario di sofferenza si nasconde una profonda speranza, una possibilità di salvezza e di riconciliazione.
Una luce che squarcia a metà l’ombra più oscura.
Come vi ho detto, ho dato 5 stelle a questa lettura divorata in pochissimo tempo, ma ne avrei volute dare tante di più.
Una storia impattante come poche.
Un romanzo che, seppur siamo ancora all’inizio dell’anno, rientrerà sicuramente tra i miei top letti nel 2021.
Ve lo consiglio moltissimo!